Azioni Manuali e Aggiornamenti Algoritmici di Google: facciamo chiarezza

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Indice dei Contenuti

Sempre più spesso mi sto occupando di fornire ad aziende, colleghi, blogger e proprietari di siti consulenza per il recupero da Penalizzazioni di Google, negli ultimi 2 anni, infatti, il motore di ricerca sta cercando (non sempre riuscendoci) di ripulire le SERP da tutti quei siti che hanno operato al di fuori delle sue linee guida.

L’argomento non è semplicissimo e con questo articolo (forse uscito un po’ lunghetto) vorrei fare un po’ di chiarezza su Azioni Manuali (o penalizzazioni Manuali) e aggiornamenti algoritmici (o penalizzazioni algoritmiche o Filtri algoritmici), compresi  i più famosi dedicati a 2 bei animaletti bianco neri Panda e Penguin.

Innanzitutto cos’è una penalizzazione?

Una penalizzazione è un calo repentino o lento ma progressivo del ranking su Google:  il sito, in pratica, viene declassato nei risultati di ricerca con tutte le chiavi o solo con alcune.

Un altro segno di avvenuta penalizzazione si evince dal controllo dell’andamento delle visite da Organico su Google Analytics o altri sistemi di web analytics: se si vede qualcosa di simile alle 2 immagini sotto c’è una buona probabilità che ci sia in corso una penalizzazione

Ovviamente prima di averne certezza bisognerà escludere altre cause meno gravi: cattivo funzionamento del server, cattiva installazione di Web Analytics, problemi del CMS che gestisce il sito, stagionalità del business,  ect..

Differenza tra Azione Manuale e Azione Algoritmica

Fino a pochi mesi fa non era così semplice distinguerle poiché  Google non dava nessuna comunicazione;  da qualche mese, per fortuna, ha facilitato un po’ il lavoro (qui un articolo sulle novità) e, in caso di azione manuale, se il nostro sito è registrato sul Webmaster Tools  ci invierà una mail e troveremo nel pannello un avviso simile

se invece non troviamo scritto nulla con molta probabilità il nostro sito è stato colpito da un aggiornamento algoritmico.

Anche qui possiamo trovare aiuto con strumenti esterni, io personalmente utilizzo http://tools.searchbrain.it/seo-memory/ (non più funzionante) realizzato da Enrico Altavilla  dove c’è un ottimo timing degli aggiornamenti di Google

che basandosi su Google Analytics , confronta il traffico organico con le date di lancio dei vari algoritmi dandoci una buona indicazione. (In basso, un esempio in cui si nota un calo repentino in corrispondenza della prima riga blu alla data di lancio di Penguin ad aprile 2012)

Quali sono gli Aggiornamenti Algoritmici più diffusi (che hanno portato declassamento dei siti nelle SERP)?

Qui farò una carrellata degli aggiornamenti algoritmici conosciuti:

  •  Panda: credo che sia l’animale più conosciuto dai SEO :-); dal suo Lancio, nel Febbraio del 2011 (in Italia arrivato il 12 Agosto https://italia.googleblog.com/2011/08/panda-anche-in-italia-laggiornamento.html), ha mietuto moltissime vittime. Viene aggiornato di continuo e tende a colpire siti che hanno contenuti poco utili (usa la parole Thin content, ovvero contenuti sottili), ridondanti, duplicati. In pratica, ha cercato (e cerca ancora) di fornire ai propri utenti risultati di qualità, cioè link a siti che forniscano le migliori informazioni possibili sull’argomento cercato. Nello stesso periodo, infatti, Amit Singhal, il capo del team ricerca di Google, ha pubblicato sul blog ufficiale delle indicazioni utili per distinguere i siti di qualità in ottica Panda,  che potete trovare in italiano qui https://italia.googleblog.com/2011/05/altre-indicazioni-per-la-realizzazione.html;
  • Penguin: altro simpaticissimo animaletto molto conosciuto; anche in questo caso si tratta di un filtro che dalla data del suo Lancio, in Italia il 24 aprile 2012 (viene aggiornato raramente)  ha segnato un punto epocale nella SEO,  soprattutto in ambito Link Building. Ha cercato di colpire in modo pesante i link spam che secondo Matt Cutts sono quei link che sono completamente senza senso o fuori contesto quando si legge un contenuto web.
    In pratica sono stati colpiti dal filtro molti dei siti che hanno fatto un uso eccessivo di anchor text esatti negli inbound links; siti che hanno prevalenza di link in entrata provenienti da siti non autorevoli (directory, blog scarsi, article marketing, comunicati stampa) o da network di siti di scarsa qualità.
  • Top Heavy: un aggiornamento che va a colpire i siti che hanno troppa pubblicità Above The Fold, cioè nella parte superiore della pagina prima dello scroll.
  • Venice Update: un aggiornamento che migliora la localizzazione del risultati di ricerca; in pratica, Google per ricerche che hanno intenti locali, cerca di fornire risultati fisicamente più vicini, anche al di fuori del Local Pack.
    (Se io cerco “Consulente Seo”, alcuni risultati della SERP saranno diversi a seconda che io mi colleghi da Lecce, Roma o Milano).
  • Payday Loan: un aggiornamento che va a colpire determinate SERP soggette a subire,  per ovvie ragioni economiche,  spam massiccio come assicurazioni, prestiti, sesso etc.

Quali sono le Azioni Manuali più Diffuse?

Google nelle sue linea guida, ad oggi (27 Ottobre 2014), indica 11 tipologie di Azioni Manuali, eccole:

Di seguito vi riporto quelle con cui ho avuto a che fare nel corso degli anni.

  1. Link non naturali che rimandano al tuo sito—link degli impatti oppure Link non naturali che rimandano al tuo sito
    Questa è di sicuro l’azione manuale più usata e Google ogni tanto la spettacolarizza inviandone a migliaia nello stesso giorno; l’ultima tornata di cui sono a conoscenza è stata il 20 Agosto scorso.
    Ecco il messaggio che ci troveremo nel WMT
    “Google ha rilevato un pattern di link artificiali o non naturali che indirizzano al tuo sito. L’acquisto di link o la partecipazione a schemi di link con l’intento di manipolare il PageRank costituiscono violazioni delle Istruzioni per i webmaster di Google. ”Di conseguenza Google ha applicato un’azione manuale antispam a dominio.com. Potrebbero essere applicate altre azioni al sito o a parti di esso. “In poche parole, una persona del Team Antispam di Google (dopo ricerca o dopo delazione di un concorrente) ha trovato innaturali alcuni link che puntano al sito e ne richiede la rimozione manuale e/o tramite utilizzo del disavow e successiva richiesta di reinclusione. A seconda del tipo di azione, la penalizzazione può essere a livello di singole pagine e/o cartella o sull’intero sito. Per uscirne??  Vanno analizzati tutti i link in entrata del sito e vanno eliminati o “sterilizzati” i link troppo spinti o troppo palesemente innaturali.  Semplice no?  :-)Ecco quello che facciamo noi in azienda:- Cerchiamo di avere un elenco, quanto più affidabile possibile, di link che puntano al nostro sito; possiamo utilizzare strumenti esterni, ma il mio consiglio è di scaricare dal Webmaster tools di Google perchè, anche se non è completo, abbiamo la certezza che siano i link che vede il motore di ricerca. Troveremo la lista in Traffico di Ricerca – Link che rimandano al tuo sito e cliccare la voce Altro

una volta cliccato su altro, avremo quest’altra schermata

  1. scarichiamo quindi piu link di esempio e qui possiamo scegliere se averli in formato CSV oppure Google Drive. Ora, quindi, abbiamo la lista di pagine web che linkano il sito (purtroppo non abbiamo a disposizione altre info, tipo Anchor text, se i link sono follow e nofollow) e da qui possiamo partire con l’analisi e la rimozione dei link. Se abbiamo pochi link che puntano al nostro sito,  si possono anche analizzare manualmente aprendoli uno ad uno, studiando sito ospitante e anchor text,  ma se cominciano ad essere in tanti allora molto meglio utilizzare Tool che si trovano in rete, i migliori sono a pagamento ovviamente. Per l’analisi dei Link, da anni uso Majestic che in poche schermate da già l’idea del profilo link del sito e degli anchor text e filtrando per Citation Flow e Trust Flow permette di selezionare i link da fonti poco buone. Nell’ultimo anno, però, nel caso specifico delle penalizzazioni, ho usato molto Link Detox  (che è ottimo ma costa tanto) e ultimamente  CognitiveSEO  simile al tool precedente ma che ti permette di personalizzare molto i filtri e dà molto meno falsi positivi, anche questo è a pagamento. Un’utilità che io adoro di questi 2 strumenti è la possibilità di importare sia l’elenco link dal WMT sia eventuali file Disavow fatti in precedenza, in questo modo abbiamo già a video i domini inseriti già nel disavow. Ricordiamo che tutti gli strumenti usano loro metriche, che non sono quelle di Google, quindi utilizziamoli ma non fidiamoci totalmente, usiamo sempre la testa, la differenza la fa la nostra esperienza, e se togliamo link utili,  avremo sì l’uscita dall’azione manuale ma poi avremo importanti perdite in termine di Ranking,  perché abbiamo tolto link che “aiutavano” il posizionamento. Una volta individuati i link innaturali, cominciamo a rimuoverli (o sterilizzarli) direttamente se si tratta di siti a cui abbiamo accesso, o contattiamo i siti chiedendo la rimozione dei link,  e solo se non ci risponderanno utilizziamo il Disavow Tool .Nota Importante: nel caso di azione manuali di questo tipo, che sono punitive,  bisogna dimostrare di aver fatto di tutto per riparare al danno fatto, quindi consiglio di non fare velocemente un disavow e fare richiesta di riconsiderazione, ma dimostrate veramente che vi siete pentiti e che avete anche dedicato tempo a rimuovere link. Una volta fatto, facciamo una richiesta di riconsiderazione in cui spieghiamo nel dettaglio tutte le attività fatte, se abbiamo un documento su Google drive, possiamo allegarlo alla richiesta e non resta che aspettare, da pochi giorni a 45/50 giorni e vedremo se l’azione manuale è stata rimossa o ci sono ancora link da sistemare; in quest’ultimo caso ci invieranno anche 3 esempi di link che il Team Antispam ritiene innaturali e si riparte con un ricontrollo totale dei link, cercando di trovare quelli con lo stesso pattern dei 3 link segnalati.
  2. Link non naturali dal tuo sito oppure link in uscita innaturali
    Ecco il messaggio che ci troveremo nel WMT:
    “Google ha rilevato un pattern di link artificiali o non naturali sul sito. La vendita di link o la partecipazione a schemi di link con l’intento di manipolare il PageRank costituisce una violazione delle Istruzioni per i webmaster di Google. In seguito al rilevamento di link non naturali dal tuo sito, Google ha applicato un’azione manuale antispam a dominio.it. Potrebbero essere applicate altre azioni al sito o a parti di esso.”

    Attenzione questa azione è per i link in uscita dal sito,  non per i link in entrata
    In poche parole, una persona del Team Antispam di Google  ha trovato innaturali (non spontanei, a pagamento ) alcuni link in uscita e ne richiede la cancellazione oppure la “sterilizzazione” con  l’inserimento del  rel=”nofollow”.
    In questi casi non ho mai riscontrato calo del ranking ma solo un azzeramento del PR del sito, in quanto Google, ipotizzando la vendita di link, ti punisce sul valore per cui i proprietari di siti ti contrattano per l’acquisto di link. Questa è un tipo di azione su cui si è molto discusso online; la maggior parte delle volte ha colpito siti che vendevano link, ma in alcuni casi ha preso delle vere e proprio cantonate come riportato ad esempio da  Riccardo Esposito. Per uscirne??  Vanno rimossi quei link in uscita che Google ritiene innaturali, ovviamente se abbiamo un sito con poche pagine è un’operazione abbastanza semplice, molto più complessa se abbiamo un blog con decine/centinaia di post o un giornale online. Se abbiamo pazienza si tratta di eliminare o inserire il “nofollow” ai link  che potrebbero dar noia al motore di ricerca e fare poi richiesta di riconsiderazione aspettando il responso dal team antispam; in alternativa. si può adottare una soluzione drastica e veloce inserendo a tutti i link in uscita del sito il “nofollow” e fare  richiesta di reinclusione.
  3. Sito Compromesso
    Ecco il messaggio che ci troveremo nel WMT:
    Sito Compromesso : http://www.sitoweb.it/ Purtroppo , sembra che il tuo sito sia stato compromesso
    Un hacker può aver modificato le pagine esistenti o aver aggiunto contenuti spam al tuo sito.
    Potrebbe non essere semplice vedere questi problemi se l’hacker ha configurato il server per mostrare il contenuto di spam solo ad alcuni visitatori . Per proteggere i visitatori del tuo sito , i risultati di ricerca di Google potrebbero etichettare le pagine del tuo sito come “sito compromesso” In poche parole, il tuo sito è stato “bucato”, qualcuno ha inserito dei link nascosti nelle tue pagine oppure le tue pagine reindirizzano i tuoi visitatori verso pagine SPAM.  Di norma questi problemi nascono quando i CMS non sono aggiornati o sono configurati male, o perché ci affidiamo a hosting di infimo livello :-(.
    Quando c’è un’azione manuale di questo tipo,  in genere non si riscontra un calo nel ranking, ma il sito viene segnalato nelle SERP come compromesso e non è una buona cosa a livello di immagine. Il sito va ripulito il prima possibile e va fatta, come al solito, la richiesta di riconsiderazione.

  1. Contenuti scarni con poco o nessun valore aggiunto
    Ecco uno dei messaggi che troveremo nel WMT (possono cambiare a seconda del tipo di azione):
    “Contenuti scarni con poco o nessun valore aggiunto. Questo sito sembra contenere una percentuale significativa di pagine di scarsa qualità o prive di contenuti utili che non offrono molto valore aggiunto agli utenti (ad esempio pagine di affiliati scarne, siti di scarsa qualità, pagine doorway, contenuti generati automaticamente o copiati).”

    Google ha trovato il sito privo di utilità per i visitatori,  non offre nessun valore aggiunto rispetto a siti simili, perché magari abbiamo contenuti copiati da altri siti o da database pubblici (pubblicati su altre centinaia di siti) , o perché ci sono solo pagine di affiliazione,  oppure perchè utilizziamo uno script che genera contenuti prendendoli da altri siti o spinnati ect.. In questo caso vanno eliminati, bloccati con il noindex o riscritti i contenuti scarsi in modo che siano utili per gli utenti e poi va fatta una richiesta di reinclusione.
    In questo caso ho sempre visto un calo di ranking di tutto il sito.
  2. Puro spam
    Ecco il messaggio tipo che possiamo trovare nel WMT:
    “Puro spam. Nelle pagine di questo sito sembra che vengano adottate tecniche aggressive di spam come contenuto senza senso generato automaticamente, cloaking, recupero di contenuti di altri siti web e/o ripetute o gravi violazioni delle Istruzioni per i webmaster di Google. ”
    Questa azione, come quella precedente, riguarda molto spesso i contenuti autogenerati o di scarso valore (perché spinnati, duplicati,…). Il calo di ranking dipende da quanti contenuti scarni abbiamo: se sono su tutto il sito, il calo sarà totale altrimenti colpirà solo le relative sezioni. Per uscirne vanno riscritte o eliminate, o bloccate le pagine con scarsi contenuti e fare la solita richiesta di reinclusione.
  3. Spam generato dagli utenti
    Ecco il messaggio che troveremo nel WMT:
    “Spam generato dagli utenti  Google ha rilevato spam generato dagli utenti sul tuo sito. In genere, questo tipo di spam si trova nelle pagine forum, nelle pagine guestbook o nei profili utente.
    Di conseguenza Google ha applicato un’azione manuale antispam al sito dominio.it. Potrebbero essere applicate altre azioni al sito o a parti di esso.” Questa azione riguarda soprattutto i forum o siti che permettono agli utenti di pubblicare senza moderazione, o che hanno sezioni dedicate ai profili utenti. Come tutte le altre azioni manuali, per risolvere, occorre cancellare o bloccare ai motori di ricerca le pagine spam e fare la richiesta di riconsiderazione. Nella mia esperienza ho sempre notato un calo di ranking generale del sito.
  4. Cloaking e/o reindirizzamenti non ammessi
    Ecco il messaggio che troveremo nel WMT:
    “Sembra che in alcune pagine di questo sito venga attuata la pratica del cloaking (visualizzazione di contenuti diversi agli utenti rispetto a quelli mostrati ai motori di ricerca) o che gli utenti vengano indirizzati a una pagina diversa rispetto a quella rilevata da Google” Il Cloaking era molto più in voga alcuni anni fa, quando si facevano vedere a Google pagine iperottimizzate e con keyword stuffing mentre agli utenti si facevano vedere pagine belline. Nell’ultimo periodo mi è capitato di leggere di Azioni Manuali di questo tipo su siti per Adulti che avevano un plugin chiamato “PlugRush” che reindirizzava gli utenti a specifiche pagine a seconda che si navigasse da da Desktop e Mobile; pagine ovviamente differenti da quelle che Google aveva in memoria. Da quello che ho letto il calo di ranking è stato totale.

Quali sono le maggiori differenze tra  azioni manuali e aggiornamenti/filtri algoritmici ?

La prima, più importante (e su cui trovo molta confusione in giro) è che le azioni manuali vengono segnalate sempre nei webmaster tools di Google (a patto che ci abbiamo inserito il sito) e viene inviata mail, se abbiamo abilitato le notifiche; gli aggiornamenti algoritmici, invece, NON inviano mai mail, proprio in questo periodo ho sentito molti colleghi affermare che quando si viene penalizzati da Penguin si trovano le notifiche in WMT: non c’è niente di più sbagliato!

Seconda differenza: se si viene colpiti da azione manuale si può fare richiesta di reinclusione, troveremo l’apposito link “Richiedi Controllo” nella sezione Azioni Manuali ne WMT; se si viene colpiti da filtri algoritmici non c’è modo di fare richiesta e non avremo nessuna possibilità di comunicare con Google.

Terza differenza: da un’azione manuale si esce, occorre  individuare il problema, risolverlo, fare la richiesta di reinclusione e, nel giro di poche settimane, se abbiamo fatto tutto il necessario, avremmo il messaggio di azione manuale revocata;  se si viene colpiti da Penguin, Panda o altri filtri algoritmici  occorre individuare il problema (e non è sempre facile)  cercare di risolverlo e aspettare settimane, mesi se non anni.  Nel caso di Penguin capiremo se abbiamo risolto solo dopo il lancio della nuova release.

Ecco un esempio del messaggio che troveremo nel nostro webmaster tools (ovviamente l’oggetto cambierà in base al tipo di azione manuale avuta)

mentre alla voce Azioni Manuali sempre nel WMT non vedremo più niente

Concludendo, nel caso di aggiornamenti algoritmici,  non è mai facile capire quando un sito è stato penalizzato e da che cosa è stato penalizzato e purtroppo una grossa pecca di Google è la scarsa comunicazione che ha con i proprietari dei siti,  le comunicazioni ufficiali sono rarissime, o si hanno rumors poco attendibili, o si leggono  post sui vari social di dipendenti di Google che dicono la loro, senza che ci sia però un comunicato vero e proprio,  quindi tocca armarsi di una vagonata di pazienza e cominciare ad analizzare dati su dati e ripulire tutto cioè che è indigesto al motore di ricerca.

 

Aggiornamento Articolo e Link in Uscita al 03/05/2021

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