Riscalda la tua tazza e godi della compagnia di Cinzia Di Martino

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Qual è la compagnia ideale per le tue chiacchierate davanti ad una bella tazza fumante (di caffè, di tè o di cioccolato, scegli tu!)? Immagino una persona  amica, che sappia ascoltarti, consigliarti, ma anche insegnarti e arricchirti. Non è forse così?

Beh, allora, riscalda la tua tazza, siediti comodo e godi della compagnia di Cinzia Di Martino, che di presentazioni proprio non ne ha bisogno! E’ saggia, Cinzia, sa cogliere il senso delle cose e condividerne l’insegnamento che ne ricava, è una professionista amata e apprezzata, una mamma sempre di corsa, attenta e premurosa. Lo noti dagli articoli del suo blog, dai suoi status su Facebook, dalle foto, dalle riflessioni: ogni cosa te lo racconta!

Già qualche tempo fa avevo incontrato Cinzia e, in quell’occasione, avevamo chiacchierato a proposito della complessa e preziosa arte dello Storytelling. Adoro confrontarmi con lei, così eccoci di nuovo insieme e questa volta parleremo di Branding, di Web Marketing e di digitalizzazione. Pronto?

#1. I tuoi post sono sempre ricchi di preziosi suggerimenti per un Corporate Branding efficace, e non solo online. Perciò, voglio subito chiederti: quali domande fondamentali deve porsi un brand che intende gestire con successo la propria reputazione e la propria immagine online?

Partiamo subito con i temi forti eh? Allora continuo io con le domande difficili! Un Brand che si approccia al web e ai social con una storia offline alle spalle, deve prima di tutto chiedersi chi è, cosa fa e come lo sta facendo nel mondo analogico, con i clienti in carne ed ossa. Se, tra la visione del Brand e la realtà in cui vive, c’è coerenza, allora si può pensare di trasferire i concetti sul web. Se invece ci si scontra con incongruenze clamorose tra le parti, allora mi sento di suggerire al Brand di fare prima un po’ di chiarezza interiore e impegnarsi per far funzionare il rapporto con i clienti (interni – i dipendenti – ed esterni – gli acquirenti). Una volta raggiunto l’equilibrio, sarà possibile pensare di mostrare online la personalità del Brand, con la certezza assoluta che non esistono elementi destabilizzanti per la comunità digitale.

#2. Quali strumenti sono assolutamente indispensabili per la gestione della Brand Reputation nel Web?

Tra gli strumenti da utilizzare online per gestire la propria reputazione, di sicuro prenderei in considerazione il sito/blog e la presenza sui canali social. C’è da tener conto che i canali non sono distinti e separati, ma uno la naturale prosecuzione dell’altro. Sul sito il Brand si presenta al mondo, risponde alle domande che dicevo prima e lo fa in modo semplice e diretto, come in una qualunque comunicazione tra esseri umani (senza andare a tirare in ballo il concetto trito e ritrito di “Leader nel settore da 120 anni…” – che se anche fosse vero al cittadino digitale non interessa). Annesso al sito, c’è un blog in cui il Brand risolve problemi a, si rende utile per e informa i suoi potenziali clienti. E in media il blog è aggiornato tre volte a settimana. La linfa vitale del blog sono i canali social su cui il Brand è presente con una pagina aziendale (e mai con un profilo personale!) e un approccio davvero Social, per una presenza degna di questo nome. Ed è proprio sui social che la reputazione può essere minata in qualsiasi momento: ma con una presenza costante e una persona dedita all’ascolto dei e all’interazione con i clienti, la reputazione sarà sotto controllo.

#3. Quali errori devono evitare di commettere i brand che finalmente hanno deciso di investire in Web Marketing?

Beh di errori ne commettiamo tutti ogni giorno e i Brand, essendo costituiti da persone, non sono da meno. Ma un conto sono gli errori per mancata conoscenza delle regole, altro conto sono gli errori per ignoranza o impossibilità di azione. Di fatto, l’errore più grave che noto da parte dei Brand è voler vendere. Signori miei, se il web fosse davvero l’albero della cuccagna che voi pensate, saremmo tutti ricchi e contenti, e invece… Il web non è una cuccagna: è un obbligo oggi. E lo è perché sono cambiati i criteri di comunicazione: se fino a qualche anno fa, il 6×3 faceva furore, oggi non funziona più così. Il web marketing è un impegno da portare avanti ogni giorno con costanza e determinazione e passione e professionalità. E la parola marketing in questo caso non è da intendere legata alla vendita dei prodotti o servizi, ma alla messa in vetrina del proprio Brand: parliamo di reputazione! I Social servono a mettersi in piazza, a mostrarsi e farsi conoscere: puoi farlo alla maniera delle promoter assoldate o in stile naturale mescolandoti tra la folla. A te la scelta. Nel primo caso sarai evitato come la peste, nel secondo invece avrai gettato le basi per un sistema di pubbliche relazioni empatico e apprezzato dai più.

#4. Di certo non è un mistero che il nostro Paese è fermo su posizioni molto arretrate in fatto di digitalizzazione. Come vedi il futuro? Credi che siamo pronti per imbatterci nei rivoluzionari cambiamenti che il digitale comporta? E cosa è oggi necessario per avanzare in questa direzione?

L’Italia purtroppo non ha colto l’importanza né le potenzialità del digitale perché non ne ha cultura. Esistono tante, troppe persone ancora oggi che si sentono “al passo coi tempi” solo perché hanno un iPad o un tablet (compresi i nostri politici). Peccato che la digitalizzazione non sia questo. Che te ne fai di una macchina se non hai la patente? Ecco più o meno siamo in questa situazione: le persone (non tutte) hanno gli strumenti e, ammesso (e non concesso) che li sappiano usare, non hanno i dati o li hanno incompleti o (peggio) non hanno idea di cosa possano farci. E molte volte hanno addirittura paura ad utilizzarli. E si ha paura delle cose quando non le si conosce. Ed è proprio dalla conoscenza che bisognerebbe partire, dal basso. Perché è da lì che iniziano le vere rivoluzioni, da sempre. E con un po’ di impegno da parte di tutti, penso che potremmo essere pronti a digitalizzarci in tempi brevi.

#5. Quali vantaggi un brand potrebbe trarre dalla digitalizzazione diffusa?

L’abbattimento dei confini geografici, il conseguente aumento delle vendite e la possibilità di entrare nella storia a testa alta. Ecco. Abbiamo ancora un po’ l’animo da provinciali per questo siamo legati alla presenza sul territorio: ci vuole certo, ma non è detto che a migliaia di chilometri non ci sia qualcuno interessato ai miei prodotti o servizi e non perché io ne abbia di unici al mondo, ma per la mia personalità, per il mio approccio, per le mie peculiarità. E quando dico mie intendo mie come Brand ma soprattutto come persona: perché ricordiamoci sempre che la vera forza di ogni Brand sono le persone che contribuiscono ogni giorno a renderlo credibile, affidabile e professionale.

Ora tocca a te!

Ti va di unirti a noi in questa interessante chiacchierata? Ti aspetto nei commenti! 🙂

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